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Undone

Elisa

Dai creatori di BoJack Horseman arriva su Amazon prime video la prima stagione di Undone, un piccolo capolavoro di animazione e umanità. Kate Purdy e Bob-Waksberg hanno affermato di aver sviluppato l’idea realizzando gli episodi più onirici di BoJack Horseman e che infatti ricordano molto l’andamento di Undone, anche se in quest’ultima c’è meno spazio per l’ironia pungente (che comunque non manca).

Alma è una ragazza di ventotto anni dall’animo inquieto. Fa la maestra d’asilo, ha una famiglia, un fidanzato, ma a volte si chiede se la vita sia tutta qui. La sua realtà monotona e stabile si frantuma in seguito a un incidente d’auto, che le provocherà incontenibili allucinazioni tra cui la visione del padre defunto. Tra dramma e thriller psicologico, la serie ha come tema centrale non solo la mente umana ma anche i disturbi legati a essa.

Il contenuto di Undone si sposa magnificamente con la sua forma, ed è questo che la rende incredibilmente innovativa e audace. La tecnica del rotoscope – già vista al cinema ad esempio in Waking life di Linklater – consegna una visione molto realistica della storia e allo stesso tempo permette di viaggiare con l’immaginazione. I vari percorsi che si vengono a creare vanno di pari passo con un flusso di coscienza della protagonista, che mentre è alle prese con visioni e realtà prova a interrogarsi e a sanare le sue ferite.

Il turbinio di immagini e sensazioni che Undone lascia addosso è impressionante. A volte la stessa scena veniva riproposta in un momento completamente diverso confondendomi, ma prima che potessi capirci qualcosa ero già dentro un altro universo. A un certo punto, probabilmente già al terzo episodio, non cercavo neanche più di seguire un filo logico. Ero talmente immersa nella storia, nella sua caotica complessità, che non mi importava. Ormai mi ero fatta trascinare in un viaggio mentale senza eguali, in cui emozioni fortissime sgusciavano senza preavviso portandomi in mondi paralleli surreali eppure così concreti. E questa manipolazione è geniale per parlare della salute mentale, perché non solo racconta cosa può provare una persona come Alma, te lo fa provare.

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