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Serie TV

Modern Love

Elisa

Dopo Fleabag e Undone Amazon prime video cattura nuovamente la mia attenzione portando sullo schermo un altro piccolo gioiello: Modern Love.

Basata sulla celebre rubrica del New York Times, la serie racconta l’amore in ogni sua forma. Gli episodi sono brevi, scollegati tra loro, sono come delle pennellate di vita quotidiana. Lo stile è spesso ironico e dolce, l’andamento vivace, gli intrecci mai intrisi di finte romanticherie. Anche se il livello cala un po’ nelle storie centrali, nel complesso scorre che è una meraviglia.

I racconti toccano corde diverse. Ci sono gli amori giovani, quelli persi e ritrovati, quelli persi per sempre. Ci sono poi emozioni e scelte di vita inaspettate, sentimenti che non si spengono mai. Ognuno di noi può trovare qualcosa di suo in queste vite. Mi è piaciuto il fatto che l’amore di cui si parla a volte non ha a che fare con quello romantico, ma è di più ampio respiro, e così ho ripensato alla scena iniziale di Love Actually, in cui Hugh Grant dice “L’amore davvero è dappertutto”. Perché, in fondo, nonostante la cinica smorfia che sto facendo mentre scrivo, so che è così.

Modern Love è in parte scritta e diretta da John Carney (Begin again, Sing Street) e il suo tocco è ciò che la rende incantevole. I suoi episodi infatti – i primi tre e il settimo – sono di gran lunga i migliori e spiccano nel confronto con gli altri. In particolare nel terzo, quello con Anne Hathaway, si può notare la grande sensibilità di questo autore, la sua grazia nel raccontare il dolore, la sua capacità di calibrare le parole. I suoi affreschi sono dei cerchi perfetti.

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