Trovo quasi impossibile parlare di Tully senza svelarvi troppo. Prima di vederlo vi basti sapere che sarete di fronte a un racconto intimo e penetrante, fatto di dialoghi spontanei e lunghe confidenze. Affonderete gli animi in una storia di maternità caratterizzata da una veridicità che raramente si trova sullo schermo, e che purtroppo a volte viene tenuta nascosta anche nella vita di tutti giorni.
In questi giorni, rispondendo alle vostre mail, mi sono ritrovata più volte a consigliare The edge of 17 a chi era in cerca di una storia adolescenziale divertente e allo stesso tempo profonda. Nel cast c’è anche Woody Harrelson che interpreta un professore, irresistibile.
Vedere serie o film tratti da libri mi affascina sempre. Quando poi, come nel caso di The Outsider, l’adattamento si distanzia dall’originale senza snaturarlo e anzi regalandogli nuova linfa sono ancora più felice. La casa di produzione HBO ha studiato il thriller soprannaturale di Stephen King, ne ha sviscerato i suoi punti forti aggiungendone altri e ha creato una miniserie che puntando sulla tecnica – dalla fotografia asettica alle musiche solenni – riesce a esaltare i lati più nascosti della storia.
Voglio rivolgermi soprattutto a chi non l’ha vista ed è titubante all’idea di iniziarla o meno: Guardatela, entrate in questo mondo surreale, elaborate pensieri complessi sulla realtà che vi circonda. Interrogatevi, dubitate. Stimolate la vostra curiosità su questi temi, trovate in alcune scene l’ispirazione per leggere Kant e Hegel. Alla fine, a prescindere dalla deriva presa nella seconda stagione, Westworld merita attenzione.
Se dovessi riassumere in poche parole ciò che mi ha lasciato BoJack Horseman direi così: tutti proviamo un profondo senso di angoscia esistenziale e tutto sta nell’imparare a conviverci. Insieme.