Film

The peanut butter falcon

Guardando The peanut butter falcon mi sono ritrovata a provare esattamente le emozioni che speravo di provare. Quel misto di euforia e dolcezza, quel lampo di luce nelle tenebre, quella voglia di buttarsi e cercare la propria avventura. È una storia con un’anima gentile, buona, per cui vale la pena sciogliersi.

Film

Tully

Trovo quasi impossibile parlare di Tully senza svelarvi troppo. Prima di vederlo vi basti sapere che sarete di fronte a un racconto intimo e penetrante, fatto di dialoghi spontanei e lunghe confidenze. Affonderete gli animi in una storia di maternità caratterizzata da una veridicità che raramente si trova sullo schermo, e che purtroppo a volte viene tenuta nascosta anche nella vita di tutti giorni.

Serie TV

BoJack Horseman

Se dovessi riassumere in poche parole ciò che mi ha lasciato BoJack Horseman direi così: tutti proviamo un profondo senso di angoscia esistenziale e tutto sta nell’imparare a conviverci. Insieme.

I miei racconti

Colorare gli spazi vuoti

Mancavano due settimane a Natale e due bambine con gli occhi scuri quel giorno diventarono compagne di banco. Era forse quella l’unica cosa simile che avevano: gli occhi. Una era attenta e seguiva la maestra scrivere numeri sulla lavagna, l’altra guardava fuori dalla finestra. Ogni studente aveva sul banco delle forme geometriche di legno, erano tutte colorate e il loro compito era trovare il modo di inserirle in una scatola, incastrandole senza lasciare spazi vuoti. La bambina dai capelli biondi, quella attenta, cominciò subito a sistemare i rettangoli. Non lasciava neanche una fessura tra uno e l’altro e subito dopo si accorse che poteva incastrare facilmente anche i quadrati; la sua vicina di banco continuava a guardare fuori. Altri bambini cominciarono dai cerchi, i più difficili. Altri mettevano le figure in disordine per riempire la scatola e finire al più presto. Mancavano solo dieci minuti e la bambina distratta fece un salto sulla sedia. Era tardi, come al solito si era persa a guardare un fiocco di neve qualsiasi invece di concentrarsi. Guardò le forme, guardò la scatola e capì subito che qualcosa non andava, non potevano inserirsi bene tutti, alcuni pezzi dovevano restare fuori, alcuni colori non potevano stare nella sua scatola. Quindi iniziò a sistemare alcune forme e lasciò fuori le altre. L’altra bambina però aveva finito e sul suo banco non era rimasto niente. Si guardarono, occhi scuri e capelli opposti, cuori vicini e teste diverse. «Devi lasciare dei buchi, i buchi sono importanti se vuoi avere tutti i colori» «Ma poi la maestra si arrabbia, lei ha detto che bisogna riempire tutto» «Fidati di me, è l’unico modo» La bambina distratta non riusciva a capire, per un attimo tornò a guardare fuori. La sua nuova amica le aveva appena insegnato che i buchi erano indispensabili per avere tutti i colori, mentre lei preferiva lasciare fuori delle figure che vedere degli spazi vuoti. Ma doveva esserci un’altra soluzione. Un pennarello rosso cadde per terra, la bambina bionda lo raccolse e quando rialzò lo sguardo la sua compagna di banco la stava guardando entusiasta. Avevano appena avuto la stessa idea: iniziarono a colorare con i pennarelli tutti i buchi fra i cerchi e i rettangoli e crearono una scatola perfettamente riempita usando più colori di quanti ne avessero a disposizione. Quel giorno di dicembre impararono che le regole erano importanti, ma se volevano seguirle alla perfezione o lasciavano fuori qualcosa o creavano degli spazi vuoti. E l’unico modo per avere tutti i colori era colorare i buchi. Non ci sarebbero mai arrivate senza aiutarsi, una avrebbe rinunciato ai colori e l’altra non sarebbe riuscita a riempire la scatola. Solo insieme si può avere tutto. Solo insieme possiamo aggiustarci.