Si è conclusa su Apple TV + Disclaimer, la miniserie del regista pluripremiato Alfonso Cuarón con protagonista Cate Blanchett. Dopo il passaggio alla Mostra del cinema di Venezia, la serie in sette parti è arrivata in piattaforma con episodi a cadenza settimanale, permettendo al pubblico di costruire teorie intorno alla trama fino all’ultimissima scena. Una trama fitta, basata su molteplici punti di vista, che si presenta da subito come un castello di carta in cui i vari costruttori/narratori sono inaffidabili.
Catherine Ravenscroft è una documentarista di successo, sposata e con un figlio, la cui vita viene sconvolta dall’uscita del romanzo di un certo Stephen Brigstocke, il quale glielo fa recapitare insieme a delle foto compromettenti che le sono state scattate molti anni prima. Leggendolo, la donna capisce in fretta che la storia parla di lei e di un segreto che non avrebbe mai voluto rivelare. L’intreccio, già ramificato tra il punto di vista di Catherine e quello di Stephen, si amplierà ulteriormente con delle sezioni che mostrano il contenuto del romanzo, le reazioni di Robert, il marito di Catherine, e il passato della famiglia Brigstocke. Si scoprirà che il legame tra le due famiglie è rappresentato da Jonathan, il giovane figlio di Stephen morto in circostanze misteriose in Italia, negli stessi giorni in cui Catherine era lì in vacanza col figlio.
Disclaimer, a partire dal titolo che significa “dichiarazione di non responsabilità”, si presenta come un racconto enigmatico, in cui ogni sezione ha luci (la fotografia è di Lubetzki) e scelte registiche differenti. La sua ambiguità viene evidenziata già in una delle prime scene, quando Catherine riceve un premio per il suo lavoro e si menziona il potere del linguaggio audiovisivo, che può essere usato per restituire verità – come fa Catherine –, ma anche per manipolare la verità. E quella che viene data per verità nella miniserie, ovvero il contenuto del romanzo, è appunto frutto di un romanzo, quindi finzione. Cuarón, in sintesi, mette in scena un’acuta riflessione sul linguaggio e le sue implicazioni, finendo forse per tradire perfino i presupposti da cui era partito.