Un viaggio dentro e fuori di sé
Il viaggio è un tema che ho già affrontato più volte, ma avevo voglia di condividere con voi questa bellissima mail, questa fame di vita contagiosa.
Il viaggio è un tema che ho già affrontato più volte, ma avevo voglia di condividere con voi questa bellissima mail, questa fame di vita contagiosa.
Charlie Kaufman, sceneggiatore di capolavori come Eternal sunshine of the spotless mind e Synecdoche, New York, ha portato sullo schermo (grazie a Netflix) I’m thinking of ending things, un’opera intricata e meravigliosa tratta dall’omonimo romanzo di Iain Reid.
Tra quelli che ho visto sull’argomento l’unico forse che ho apprezzato davvero è Like crazy, premiato con il Gran premio della giuria al Sundance nel 2011. Colori tenui, intimità sussurrata, passione sospesa. Ha molto da dire e spesso non con le parole.
Un feel good movie scoperto per caso su Netflix e altri film belli visti questo mese.
Normal People, la miniserie tratta dal romanzo di Sally Rooney, rivela in dodici brevi puntate il fortissimo e complesso legame fra Connell e Marianne, le loro difficoltà individuali, il loro amore. È il racconto di due solitudini, due solitudini che si appartengono.