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Film

Ritratto della giovane in fiamme

Elisa

« Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre ». Recitava così la nonna di Mine vaganti, parlando della sua passionale e incompiuta storia d’amore. Un tema, quello degli amori impossibili, che attraversa secoli di arte e letteratura e che trova nel cinema solo un altro mezzo per raccontarne i tormenti e le gioie proibite.

Ritratto della giovane in fiamme è l’emblema di tutto questo; è desiderio, rinuncia, fiamma che brucia anche quando viene soffocata. Héloïse e Marianne si cercano e si studiano in una danza quasi senza musica che unisce pudore e sensualità. Assistere ai loro gesti, ai sussurri, è come guardare un’opera d’arte ricca di dettagli su cui soffermarsi, è l’incontro di cinema e pittura.

Céline Sciamma non racconta, ritrae. Pennella la nascita di un amore creando un quadro dinamico che riempie gli occhi e il cuore, e da cui è impossibile distogliere lo sguardo. L’attrazione tra le due donne infatti si riflette nella costruzione della pellicola, dalla curiosità bruciante che sovrasta le prime scene all’esplosione sensoriale che risuona nell’inquadratura finale. La regista crea l’immagine e Claire Mathon, la direttrice della fotografia, la incornicia facendola risplendere. Il frutto di questa convergenza di talenti è sublime.

Se vi è piaciuto Ritratto della giovane in fiamme guardate anche Tomboy, sempre diretto da Céline Sciamma. Ha un tatto incredibile nell’accompagnare lo spettatore alla scoperta dell’intimità dei suoi personaggi.

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Comments

  1. Non sai quanto io sia felice di leggere queste tue parole, non sai quanto io sia felice nel sapere che ti è piaciuto questo capolavoro.

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