Scrittura fresca, canzoni iconiche e pugni allo stomaco inaspettati. In JoJo Rabbit la follia del nazismo è esplicita grazie alla presenza di personaggi caricaturali e gag esilaranti in una storia che però non si risolve nella semplice parodia, ma che cattura mettendo al centro i bambini e le loro emozioni. Un bel concentrato di incanto e sgomento.
In Marriage Story sembra non ci sia bisogno neanche di un’ambientazione, solo di una camera spoglia. I personaggi sono definiti, palpabili, veri. Ogni scena porta con sé un fardello emotivo enorme, a volte fatto di piccoli gesti e sguardi fissi, altre di parole urlate e sottintesi. Mi ha spezzato più volte con estrema dolcezza, spesso in quegli attimi silenziosi difficili da afferrare. Ma i non detti, si sa, fanno rumore.