Mercedes fa riflettere non solo su se stessi, ma sull’umanità intera. Sul potere che i sottintesi hanno sulle nostre vite, su quanto ogni giorno cerchiamo in tutti i modi di non vedere, sulle conseguenze di tutto questo. Il personaggio di Mercedes è così affascinante perché è un insieme di scomode e ingombranti verità nascoste. Ognuno di noi ha dentro di sé qualcosa di questa donna maestosa e prepotente, che voglia ammetterlo o meno.
Quella che all’apparenza sembra una commedia nera si trasforma in una violenta critica sociale fatta di sangue e risate amare. La regia di Bong Joon-ho indugia su ciò che è scomodo, ponendo l’attenzione su un’insanabile lotta di classe e andando oltre i confini di ciò che crediamo di sapere.
Short Term 12 è un racconto onesto e delicato su quanto sia difficile imparare a convivere con i propri demoni, e su quanto sia importante guardarli in faccia.
Leggere Doppio vetro è come entrare in una coltre di nebbia velata, in cui gli spazi sono poco definiti e si fa fatica a seguire un percorso. I confini tra l’immaginazione della protagonista e la sua realtà sono sbiaditi, spesso privi di scossoni. Avete presente la grande differenza tra un dipinto a tempera e un acquerello? Ecco, Doppio vetro è un acquerello.
Basata sulla celebre rubrica del New York Times, Modern Love racconta l’amore in ogni sua forma. Gli episodi sono brevi, scollegati tra loro, sono come delle pennellate di vita quotidiana. Lo stile è spesso ironico e dolce, l’andamento vivace, gli intrecci mai intrisi di finte romanticherie. Anche se il livello cala un po’ nelle storie centrali, nel complesso scorre che è una meraviglia.