I know this much is true
I know this much is true si unisce alla lista delle migliori miniserie che abbia mai visto, in un anno in cui il potere salvifico dell’arte è più importante che mai.
I know this much is true si unisce alla lista delle migliori miniserie che abbia mai visto, in un anno in cui il potere salvifico dell’arte è più importante che mai.
Normal People, la miniserie tratta dal romanzo di Sally Rooney, rivela in dodici brevi puntate il fortissimo e complesso legame fra Connell e Marianne, le loro difficoltà individuali, il loro amore. È il racconto di due solitudini, due solitudini che si appartengono.
Looking for Alaska è un teen drama sobrio e emozionante, senza fronzoli, caratterizzato da personaggi curiosi e ben definiti. Parla di innocenza perduta, di illusioni che si frantumano, di sofferenze sottopelle. E ha una bellissima aura di dolce nostalgia che chi è cresciuto amando le serie dei primi anni duemila apprezzerà senz’altro.
Unorthodox è una miniserie in quattro parti che, attraverso numerosi flashback, segue le vicende di una giovane donna in fuga dalla comunità ebraica ultra ortodossa di Williamsburg.
Vedere serie o film tratti da libri mi affascina sempre. Quando poi, come nel caso di The Outsider, l’adattamento si distanzia dall’originale senza snaturarlo e anzi regalandogli nuova linfa sono ancora più felice. La casa di produzione HBO ha studiato il thriller soprannaturale di Stephen King, ne ha sviscerato i suoi punti forti aggiungendone altri e ha creato una miniserie che puntando sulla tecnica – dalla fotografia asettica alle musiche solenni – riesce a esaltare i lati più nascosti della storia.