BoJack Horseman
Se dovessi riassumere in poche parole ciò che mi ha lasciato BoJack Horseman direi così: tutti proviamo un profondo senso di angoscia esistenziale e tutto sta nell’imparare a conviverci. Insieme.
Se dovessi riassumere in poche parole ciò che mi ha lasciato BoJack Horseman direi così: tutti proviamo un profondo senso di angoscia esistenziale e tutto sta nell’imparare a conviverci. Insieme.
Solo quando si è liberata dalla sensazione di non essere mai all’altezza di niente è riuscita a emergere davvero, e queste immagini lo dimostrano. Si vede da come si sistema i capelli, dalle sue spalle, dal modo in cui non trattiene la sua emotività. In lei dentro e fuori sembrano finalmente coincidere e non hanno più motivo di scontrarsi. È questa la Lady Gaga che mi piace, quella che non si nasconde.
Sapevo che il film era stato girato in modo che sembrasse un unico piano sequenza e dal primo momento ho avuto davvero la sensazione di essere in trincea insieme a loro, con il fucile in braccio e il fiato corto. Dopo il primo quarto d’ora sentivo che anche solo sbattendo le palpebre mi sarei persa qualcosa.
His dark materials è cupa, poco accogliente, quasi glaciale come il mondo di cui parla. Entrando cautamente in questo universo ho iniziato a conoscere luci e ombre di personaggi sfuggevoli, trovando nella loro complessità la voglia di andare più a fondo e vedere fino a che punto potevano spingersi. La resa sullo schermo è convincente e tecnicamente riuscita, ma con la lettura l’esperienza è decisamente più ricca.
La seconda stagione di Sex Education, forse anche più abilmente rispetto alla prima, si serve della trama per tirare fuori più argomenti possibili. Il tutto mantenendo la narrazione leggera senza dare più importanza a una cosa a discapito di un’altra, ma concedendo a ogni storia lo spazio di cui ha bisogno.