Cortomiraggi

Tales from the loop è una serie ambiziosa e suggestiva che si sviluppa prendendo spunto dalle opere illustrate dell’artista svedese Simon Stålenhag ed è arricchita dall’incantevole colonna sonora di Philip Glass e Paul Leonard-Morgan.

La trama è costruita come un mosaico e ogni episodio illustra e approfondisce una storia che ruota intorno al Loop – un grande acceleratore di particelle in grado di modificare il tempo e lo spazio di chi vive nelle vicinanze. I personaggi sono pochi e spesso uniti da legami più o meno deboli e il filo conduttore tra loro è rappresentato dalla famiglia Willard. L’inserimento di componenti fantastiche nelle loro vite porta alla creazione di situazioni surreali in cui l’umanità viene messa alla prova cercando di adattarsi a scenari inesplorati e non sempre spiegabili.

Spesso si può notare un bellissimo gioco di luci e ombre o un accurato uso dei colori usato per esprimere stati d’animo e metafore. Penso ad esempio al quarto episodio, costruito sul binomio luce e oscurità, in cui il bagliore delle lucciole nelle scene iniziali viene ripreso nel finale assumendo un senso più profondo. Ma è un espediente ricorrente anche in altre occasioni, una strategia per rendere le immagini portatrici delle parole più importanti.

Tales from the loop richiede silenzio, contemplazione. Ha le sembianze di una bolla ed è necessario entrarci per sentirsi parte di essa, per rimanere stregati da quelle immagini eteree e dalla complessità di narrazioni concatenate e a volte inconcludenti. Accettare di perdersi è un requisito essenziale per iniziarla.