Questa frase racchiude tutto il senso di Good Omens, l’irriverente e acuta miniserie basata sul romanzo scritto da Neil Gaiman e Terry Pratchett nel 1990.
La prima cosa da dire su questa serie è che è incredibilmente divertente. L’imminente fine del mondo assume una sfumatura leggera, consapevole, quasi a ricordarci che non dobbiamo mai prenderci troppo sul serio e che non esistono verità assolute da rispettare. Bene e male, giusto e sbagliato, angeli e demoni. La divisione è davvero così netta? Bastano poche scene per farci capire che non è così.
L’angelo Azraphel e il demone Crowley, interpretati dagli sfavillanti David Tennant e Micheal Sheen, si trovano sulla Terra da talmente tanto tempo che l’idea di doverla abbandonare per sempre li spaventa. Si alleano quindi per prevenire un destino già scritto scombinando gli equilibri di Paradiso e Inferno. La sintonia tra i protagonisti è così bella e forte che prevale su tutto, invadono la scena e guardarli affezionarsi uno all’altro in un mondo che li vuole separati è un vero piacere.
Good Omens è intrattenimento di alta qualità, in cui non mancano sprezzanti critiche al mondo di oggi e scambi di battute brillanti. A volte l’intreccio è fin troppo fitto e complicato, ma forse il bello è anche questo. Perché è una serie eccentrica, esagerata, originale, segue regole tutte sue. E, soprattutto, distrugge ogni pregiudizio possibile.
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