Dreams, Sex, Love

Dopo un passaggio in sala grazie a Wanted Cinema, è ora interamente disponibile su MUBI l’acclamata Trilogia delle relazioni del regista norvegese Dag Johan Haugerud, composta da Dreams, Sex e Love. Si tratta di tre film slegati tra loro nelle trame, ma accomunati dall’attenzione su un preciso aspetto relazionale, ovvero quello esplicitato nel titolo. Sex e Love sono stati presentati rispettivamente al festival di Berlino e alla Mostra del cinema di Venezia nel 2024, mentre Dreams ha debuttato quest’anno alla Berlinale, aggiudicandosi l’Orso d’oro.

Quest’ultimo, il più noto dei tre, esplora l’interiorità di una ragazza mentre prova la sua prima cotta. Si invaghisce di un’insegnante, fantastica sull’idea di sviluppare con lei un rapporto più stretto e inizia pian piano a scriverne. Il suo diario presto prenderà l’aspetto di un romanzo, tanto che deciderà di farlo leggere alla madre e alla nonna. A quel punto, lo spettatore inizierà a chiedersi se ciò che ha scritto la protagonista è successo davvero o se è soltanto frutto della sua fantasia.

Dreams si concentra sulla forza delle narrazioni, sia con dialoghi interiori che condivisi, mentre Sex e Love mettono più in luce il contatto con l’altro, ma sempre servendosi più delle parole che delle immagini. In Sex, infatti, due spazzacamini si trovano a parlare della loro sessualità, confidandosi fantasie e paure, fino a riflettere sul concetto di mascolinità e sul modo in cui lo sentono addosso. In Love, in un dialogo che coinvolge più persone, si entra in particolare nelle vite sentimentali di un’urologa e di un infermiere. Si assiste ad un racconto fatto soprattutto di cura, che va dal lavoro al privato.

Non esiste un ordine specifico in cui guardarli e ognuno riesce a mantenere la sua essenza, a prescindere dalla visione o meno degli altri. Una volta vista nella sua interezza, però, la trilogia diventa tale, evidenziando la presenza di parti collegate attraverso stati emotivi invece che tramite intrecci narrativi. Ogni film contiene accenni degli altri due, favorendo una contaminazione che dimostra quanto spesso queste componenti non siano divisibili.

[articolo originariamente pubblicato sul Messaggero Veneto]