Il padre d’Italia
Road movie tenero, insolito, simbolico ma non troppo. Mi ha vagamente ricordato Una giornata particolare di Ettore Scola, quella stessa voglia di liberarsi dalle etichette e vivere l’amore nella sua forma più pura.
Luca Marinelli spacca (come sempre).
Dolor y gloria
Un racconto intimo, sussurrato, che fa leva sui colori per raccontare le diverse fasi della vita del protagonista. Si fonda sullo stretto legame di Salvador Mello (alter ego di Almodovar) e il cinema raccontandone i lati più privati e nascosti. Antonio Banderas in una delle sue migliori interpretazioni.
Harold e Maude
Piccolo cult anni 70 con la coppia più improbabile di sempre. Un’amicizia, un amore, tra un adolescente fissato con il macabro e una vecchietta eccentrica. Molto dolce, stranissimo, una favola poco convenzionale con le canzoni di Cat Stevens in sottofondo.
L’ufficiale e la spia
Il film di Polanski sul caso Dreyfus evidenzia il contrasto tra realtà e manipolazione, tra vero e falso. Emblematico il dialogo sul concetto di falso e copia riguardo alle opere d’arte.
Davvero avvincente, soprattutto nella seconda metà.
Bad Education
Il TV movie che ha appena trionfato agli Emmy Awards. Storia vera, ritmo incalzante e un sottile strato di dark humor che non stona affatto. Hugh Jackman superlativo.
Molly’s game
Scritto e diretto da Aaron Sorkin (sceneggiatore di The social network e Moneyball) e interpretato da una magnetica Jessica Chastain. Una storia di potere e gioco d’azzardo, di fallimenti e intraprendenza, di sbagli e amor proprio. Un racconto studiato al millimetro, complicato ma chiarissimo. Sorkin riesce a rendere interessante qualsiasi cosa.
Il mio preferito del mese, e forse dell’anno, è I’m thinking of ending things di Charlie Kaufman (trovate il mio commento qui).
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