I RITORNI
Succession 3 (in foto)
Con questa terza stagione strepitosa, Succession si conferma la miglior serie al momento in circolazione. Rivisitazione del Re Lear di Shakespeare, spietato specchio del mondo. Un drama eccessivo senza esserlo, sempre conscio dei limiti che accarezza e della complessità che ritrae. La simbologia nel finale è da brividi.
In sintesi, come ha già detto più di qualcuno, siamo di fronte alla nuova Game of Thrones.
Dickinson 3
Dopo una seconda stagione di assestamento, Dickinson torna a brillare. L’attenzione è sempre su Emily, ma il contorno sia storico che familiare prende più spazio. Bellissimo l’incontro con Walt Whitman.
Ted Lasso 2
La comfort serie che state cercando.
Menzioni speciali: Master of none – Moments of love, Special 2, Feel good 2, Work in progress 2.
LE NOVITÀ
It’s a sin
Miniserie inglese in cinque parti diretta da Russell T Davis (Years and years). Anni ’80, AIDS, amicizia. Un racconto intimo che scoppia di rabbia e dolcezza, vivido nel mostrare le fragilità.
The white lotus
Satira sociale e efficace affresco di tipi umani. Costruito come un crime, si scopre più che altro un’amara commedia (riuscitissima, al contrario di Nine perfect strangers).
Anna
Un’altra splendida prova autoriale di Niccolò Ammaniti, che qui si confronta con una realtà apocalittica in cui gli adulti muoiono e i bambini sopravvivono. Anna è qualcosa che in Italia non abbiamo mai visto, è visionaria.
Menzioni speciali: Strappare lungo i bordi, Omicidio a Easttown, Scene da un matrimonio, The underground railroad, Reservation dogs, WandaVision, Generazione 56k, Only murders in the building.
Sul mio profilo IG @cortomiraggi potete recuperare la diretta che ho fatto con Marina Pierri, critica televisiva e direttrice artistica del FeST.
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