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Film

Never rarely sometimes always

Elisa

Never rarely sometimes always è un film silenzioso, essenziale. Eliza Hittman scrive e dirige un dramma dal sapore neorealista in cui i dialoghi sono ridotti al minimo e le emozioni dilagano. Attraverso una cura maniacale dei più piccoli dettagli crea un resoconto genuino di una scelta sofferta e del percorso intrapreso per concretizzarla.

Autumn è una diciassettenne con un gran talento musicale e pochi affetti sinceri. Quando scopre di essere incinta decide, dopo turbamenti che vediamo ma che non conosciamo fino in fondo, di abortire e di parlarne con l’unica che sembra interessarsi davvero a lei: sua cugina Skylar. Inizia così il loro viaggio segreto verso una clinica di New York.

Per tutta la durata del film mi è sembrato di conoscere le vite di queste ragazze, il loro forte ma complesso legame, la loro solitudine, il loro passato, eppure non ne sapevo quasi niente. Più mi addentravo nella storia meno dettagli privati scoprivo, più le guardavo meno sentivo il bisogno di scoprirli. Mi bastavano le mani intrecciate e gli occhi lucidi per capire tutto, mi bastava vederle nel presente per cogliere gli strascichi che si portavano dietro, che le donne si portano dietro.

Never rarely sometimes always è un film da vivere, un film che racconta pochissimo e che può completarsi solo con una partecipazione attiva dello spettatore. Mi ha ricordato quei momenti in cui ci si perde a guardare persone sconosciute, immaginandone le storie basandosi solo su piccoli attimi. Quella di Autumn è una di queste storie e, per quanto specifica e inimitabile, ne racchiude dentro di sé moltissime altre.

La mia lista Best coming of age movies.

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