La seconda stagione ci riporta a Tony e alla sua vita dopo la morte di Lisa. Qui il dolore prende il posto del sarcasmo e la condivisione quello del cinismo. Si racconta di un’altra fase dell’elaborazione del lutto, più monotona e difficile, in cui le cose semplicemente vanno avanti.
DA QUI SPOILER
Essendo particolarmente legata alla prima stagione di After Life non ero molto entusiasta all’idea di una continuazione. Per serie di questo tipo, brevi e volendo già concluse, c’è sempre il rischio che le cose precipitino. L’eccezione più recente a tutto questo credo sia Fleabag, in quel caso Phoebe Waller-Bridge è riuscita perfino a migliorarsi. Ad ogni modo, tornando alla serie di Gervais, non posso dire di essere rimasta delusa. Il modo in cui Tony si apre con gli altri, la sua forzata ma dolce generosità, il suo vano tentativo di rendersi odioso, tutte queste piccole cose sono comunque riuscite a emozionarmi. E ho fatto fatica a trattenere le lacrime negli episodi finali, in cui il vuoto nel cuore di Tony sembrava ormai essersi mangiato tutto il resto. La gran parte di ciò che ho provato era però dovuta alla forza delle puntate precedenti, alla potenza del ricordo. Un po’ come Tony, andavo avanti pensando al passato. Io mi aggrappavo alla prima stagione e lui alla sua vita con la moglie. So benissimo che è un po’ strano come ragionamento, ma è così che credo di aver colto quella voglia di tenersi stretto qualcosa di bello quando non c’è più.
Guardando la seconda stagione nel complesso e tralasciando tutte queste piccole e bellissime vette emotive, ho però un appunto da fare. I bizzarri e indimenticabili personaggi secondari qui purtroppo sono ritratti che restano bozze, schizzi incompleti. Sandy per esempio, quanto sarebbe stato interessante conoscere la sua storia? O quella di Matt e sua moglie? O di Kath? Non era certamente facile dare profondità a tutti, ma avrei tanto voluto saperne di più. Non mi resta che sperare, stavolta sì, in una continuazione che possa scavare più a fondo e meravigliarmi con nuovi sviluppi. Ricky confido in te.
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