Tra i tanti (tantissimi) film che ho visto recentemente una delle scoperte più belle è stata questa piccola perla. La mia vita da zucchina è il racconto limpido e minimale di una realtà difficile in cui coraggio e paura fanno a pugni, in cui dei cuori spezzati cercano di ricomporsi. Tutte quelle minuscole creature che si aiutano a vicenda mi hanno fatto sorridere e stringere lo stomaco. Non lo dimenticherò.
Grazie a Letterboxd sto tenendo una specie di diario di ciò che guardo e ieri ho condiviso con voi l’elenco dei film visti durante il mese di aprile. In tanti mi avete chiesto di raggruppare questi titoli da qualche parte e ho deciso di farlo qui, citando solo quelli che mi sono piaciuti molto e che vi consiglio di recuperare.
Foxcatcher
Un film lento e costruito su un intenso stato di attesa, una sensazione che per tutto il tempo mi ha provocato uno strano fastidio sottopelle. Le tre interpretazioni sono davvero straordinarie, in particolare quella di Steve Carell.
Enemy
Villeneuve ci fa entrare in un universo cupo, opprimente, difficile da decifrare. Ci troviamo di fronte a un racconto psicologico che gioca sul tema del doppio attraverso simboli e parole precise. Ambiguo e affascinante.
Martin Eden
Poetico, astratto, ma anche profondamente concreto. L’intreccio è liberamente tratto dal romanzo di Jack London e esplora l’animo di un uomo audace e tormentato, di un marinaio scrittore che si trasforma e si perde. Luca Marinelli è un fenomeno, lo adoro.
Girl
Una storia di formazione costruita principalmente sulla forza delle immagini. Victor Polser è bravissimo e Lukas Dhont lo ritrae abilmente da ogni angolazione. Un ottimo debutto per entrambi.
L’uomo che non c’era
Un noir d’altri tempi diretto dai fratelli Coen. Il protagonista ha una presenza imponente pur essendo un uomo tendenzialmente passivo. La sua voce fuori campo ci accompagna scena dopo scena dentro una storia fatta di sottile ironia e confidenze. Cast strepitoso.
Tra i documentari ho apprezzato Imagine, The Imagineering Story e soprattutto Alla ricerca di Vivian Maier, la sorprendente storia di una fotografa che merita di essere conosciuta.
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