In questi giorni, rispondendo alle vostre mail, mi sono ritrovata più volte a consigliare The edge of 17 a chi era in cerca di una storia adolescenziale divertente e allo stesso tempo profonda. Spesso le storie di formazione raccontate meglio tendono al dramma, penso ad esempio a Eighth grade o Short term 12, e raramente invece si assiste a una bella commedia sull’argomento, magari una di quelle che hanno anche qualche momento di toccante sincerità.
Tralasciando quindi meravigliosi cult anni 80 come Breakfast Club e tutto il mondo creato da John Hughes ho pensato a The edge of 17. Guardandolo io ho rivisto la mia adolescenza, quella dei miei amici, quella probabilmente di ognuno di noi. Alcune scene, come quella in cui la protagonista si guarda allo specchio insultandosi da sola, credo proprio di averle vissute anch’io. E l’intero film in qualche modo racconta proprio questo, questa continua ossessione adolescenziale per il proprio aspetto o il proprio carattere, questa sensazione di sentirsi sempre fuori posto. Sapere però che si tratta di un’emozione condivisa alleggerisce il peso dello sconforto. E poi Woody Harrelson che interpreta un professore scontroso e sarcastico è una visione da non perdere.
Sulla scia di The edge of 17 vi consiglio di recuperare anche questi film: The kings of Summer, Kiki’s Delivery Service, Lady Bird, Booksmart, Juno, 10 cose che odio di te, Sing Street, Ghost world, Dazed and confused.
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