Visivamente ottima, cast da brividi, sceneggiatura corposa. Catch-22, tratta dal romanzo di Joseph Heller, è l’imperdibile miniserie di sei puntate prodotta, diretta e interpretata da George Clooney.
Il titolo fa riferimento al Comma 22 secondo cui:
“ Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo ”.
Il paradosso di questa regola è evidente ed è l’emblema delle dinamiche interne spesso assurde che si celano dietro i conflitti. Catch-22 sposta quindi l’attenzione dalle scene di guerra alla quotidianità dei soldati, proponendo al pubblico una prospettiva molto diversa da quella che solitamente vede vincitori e vinti, eroi e perdenti. Come dice il giovane soldato John “Yo Yo” Yossarian: Per quelli che muoiono non fa nessuna differenza chi vince la guerra.
Lo stile della miniserie è caratterizzato da battute pungenti e improvvisa drammaticità. L’ironia delle prime puntate si stempera però in modo quasi impercettibile e ci si ritrova a guardare qualcosa di forte, crudo, onesto. Una realtà mai filtrata, mai abbellita, una storia che apre ancora di più gli occhi sulla folle brutalità della guerra.
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