Maniac, ispirata all’omonima serie norvegese del 2014, è indubbiamente uno dei migliori originali Netflix fino a oggi.
Emma Stone e Jonah Hill sono versatili, convincenti, affini, riempono lo schermo e la loro complicità è palpabile; la regia è di Cary Joji Fukunaga (regista della prima stagione di True Detective) e il tema che affronta, fatto di emozioni contrastanti e realtà parallele, è a dir poco intrigante.
Fra atmosfere anni 80 e un futuro indefinito due sconosciuti vengono attirati per ragioni diverse a partecipare a un esperimento farmaceutico che promette loro di guarire da ogni problema della mente, dalla schizofrenia alle delusioni della vita. L’idea è allettante, ma qualcosa non andrà come previsto.
Dopo un inizio lento ma fondamentale per entrare nella psicologia dei personaggi, Maniac decolla. Ogni episodio è una nuova storia, una nuova avventura all’interno delle loro menti. Fa piangere, fa sorridere. Parla di paure nascoste, di inadeguatezza, di dolore, della complessità radicata in ognuno di noi. È così umana, così reale. Riconoscersi è inaspettatamente facile anche nelle situazioni più assurde, e anzi proprio gli scenari più contorti tirano fuori il meglio.
Oltre al lato tecnico impeccabile questa miniserie ha davvero dell’incredibile, vi farà andare fuori di testa. E vi conquisterà.
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