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Miniserie

The Undoing

Elisa

The Undoing è la serie perfetta per il binge watching del weekend. Il nuovo show targato HBO, creato da David E. Kelly e diretto da Susanne Bier, è un concentrato di intrighi e adrenalina che tiene incollati allo schermo per tutte e sei le puntate. Nicole Kidman è bravissima come sempre, ma la vera sorpresa qui sono Hugh Grant e Matilda De Angelis.

Per quanto riguarda tematiche e stile ci sono delle evidenti somiglianze con Big Little Lies (il creatore è lo stesso), anche se in The Undoing l’approccio è più verticale e incentrato sulla vita di una sola famiglia in seguito al brutale omicidio di una donna. Non abbiamo un vero quadro d’insieme che ci permette di indagare sulle caratteristiche dei personaggi/sospettati e formulare teorie, o sono troppo sfuggenti o marginali. Perfino Grace, quella che nel corso della visione crediamo di conoscere meglio, è un enigma fino all’ultima puntata. Ed è proprio su questo alone di mistero che fa perno l’intreccio, su una semplice e spaventosa domanda: Conosciamo davvero chi abbiamo accanto?

DA QUI SPOILER

Più che un thriller, The Undoing è un fitto dramma che mette in scena relazioni e bugie. Grace è vittima di inganni continui, ma è anche e soprattutto vittima delle verità che negli anni ha nascosto a se stessa. I dialoghi con suo padre sono in questo senso rivelatori, evidenziano quanto sia assurdo che una psicoterapeuta tanto abile nel decifrare gli altri sia così cieca quando deve guardare in faccia chi ama. E porta a pensare a quanto chiunque sia più vulnerabile e poco lucido quando qualcosa lo riguarda da vicino.

Il bello di questa serie è che coinvolge a tal punto da riuscire a trasmettere allo spettatore gli stessi dubbi di Grace. Io, proprio come lei, ho fatto fatica a vedere in Jonathan (un Hugh Grant al meglio di sé) il vero colpevole. Anche se le prove erano sempre più a suo sfavore, c’era ogni volta una piccola cosa che mi frenava dal giudicarlo, dal vederlo come il mostro che era davvero. Eppure era già tutto sotto i miei occhi.

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