Cortomiraggi

Serie TV

High Fidelity

Elisa

High fidelity, adattamento al femminile del romanzo cult di Nick Hornby, riesce a distinguersi da libro e film (quello con John Cusack del 2000) trovando nuovi punti di rottura, nuove crepe da cui attingere, senza snaturare mai l’anima nerd della storia. La serie hulu è capitanata da un’ottima Zoë Kravitz che, rompendo la quarta parete esattamente come il suo predecessore, ci fa entrare a gamba tesa nel piccolo strano mondo di Rob.

Rob è una trentenne scazzata, persa, appassionata e passionale. Sa per certo di aver trovato nella musica il suo amore più grande, ma è con gli amori in carne ed ossa che deve fare i conti. Tra liste di qualunque cosa e musica memorabile, tra amici veri e amori difficili, si staglia il ritratto di una donna splendidamente imperfetta che, mostrandosi in tutto e per tutto, mi ha spinto e mi spingerà a volermi più bene.

Sono entusiasta della nascita negli ultimi anni di storie femminili come questa, di personaggi come Rob, Fleabag, Mrs. Maisel, Marianne, Frances Ha. Della loro sincerità evidente, delle loro vite tutte diverse di bellezza travagliata. La cancellazione quindi di High Fidelity mi rattrista un bel po’, ma non posso che essere infinitamente grata a Starzplay per averla portata in Italia (cosa per niente scontata). Speriamo che un giorno, anche se lontano, ci sarà un seguito.

DA QUI SPOILER

Tra le tante cose che ho apprezzato in questa serie, dalla genuinità nel raccontare le relazioni agli errori non celati, dalla fragilità emotiva alla consapevolezza che ne deriva, c’è lo spazio dedicato sul finale agli amici Cherise e Simon. In particolare l’episodio incentrato su quest’ultimo mi è sembrato quasi un cortometraggio, una bolla che poteva stare in piedi da sola ma che all’interno della serie, del gruppo, trovava il modo per non scoppiare. Un po’ come lui. Scoprire il suo passato mi ha permesso di vedere con chiarezza la battaglia che aveva vinto con se stesso decidendo, finalmente consapevole di ciò che meritava, di non scegliere Ben. La sua rivincita, descritta seguendo l’iconica Top 5 delle rotture amorose, è fonte di ispirazione e commozione, è la fiaba che diventa realtà. Niente abbellimenti, niente scorciatoie, solo un sano e meraviglioso punto d’arrivo che sfocia nella pace con se stessi.

Tags:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *