Cortomiraggi

Film

The peanut butter falcon

Elisa

Guardando The peanut butter falcon mi sono ritrovata a provare esattamente le emozioni che speravo di provare. Quel misto di euforia e dolcezza, quel lampo di luce nelle tenebre, quella voglia di buttarsi e cercare la propria avventura. È una storia con un’anima gentile, buona, per cui vale la pena sciogliersi.

Zak, un giovane con la sindrome di Down, scappa dall’ospizio in cui vive per inseguire il suo sogno: diventare un wrestler facendosi allenare dal suo eroe Salt Water Redneck. Sul suo cammino incontra subito Tyler, un ragazzo in fuga con alle spalle un passato doloroso, con cui inizierà la sua avventura alla Mark Twain tra incontri bizzarri e sfide azzardate. L’amicizia tra i due è naturale e lampante, si aggrappano l’un l’altro nella speranza di non affondare e trovano nella forza della condivisione una vera e propria zattera. A loro si aggiungerà Eleanor, l’assistente sociale alla ricerca di Zak.

A volte le famiglie non hanno niente di tradizionale, si compongono nei modi più strampalati e creano legami indissolubili. La forza di un film come questo, del suo messaggio, è tutta qui. Vuole farti capire che gli schemi non esistono, che i confini possono essere rimodellati e che se c’è l’amore nella sua forma più nobile nient’altro ha importanza.

Se amate il cinema indipendente e soprattutto film come Little miss sunshine e Captain Fantastic non potete perdervi The peanut butter falcon.

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