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Miniserie

The night of

Elisa

The night of è una miniserie targata HBO di soli otto episodi. Un thriller psicologico curato nei dettagli, affascinante, che scava più di quanto ci si aspetta. L’intreccio coinvolge e il mistero si fa sempre più fitto e complicato. Per quanto lento e poco incalzante riesce a mantenere una curiosità costante che affievolisce un po’ solo nel finale, ma che non si esaurisce mai del tutto. Ma non è solo un ottimo giallo, è qualcosa di più.

Il giovane Naz (un bravissimo Riz Ahmed), dopo una serata passata a casa di una sconosciuta fra alcol e droga, si risveglia frastornato in cucina. Quando sale in camera da letto si accorge che la ragazza è in una pozza di sangue. Spaventato e incredulo decide di scappare, ma presto si ritroverà a fare i conti con quello che è successo quella notte.

Questa miniserie al suo interno ha una notevole componente psicologica e sociale, rendendo l’omicidio sempre meno rilevante e facendo emergere invece un’analisi dettagliata dell’animo umano. Nel corso delle puntate l’interesse si sposta, vediamo un ragazzo innocente fino a prova contraria che all’interno della prigione si trasforma – o forse si rivela, vediamo un avvocato che impara ad affezionarsi agli altri, vediamo genitori confusi e carcerati minacciosi. Il lato più interessante di The night of è assistere al mutamento del protagonista, dentro e fuori. Nello sguardo, nel taglio di capelli, nelle parole, nei gesti. L’opinione che lo spettatore si fa di lui non è mai delineata, c’è sempre qualcosa che sfugge. Gli altri personaggi in qualche modo si possono incasellare, capire, giustificare, lui no. E questo è estremamente affascinante.

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