Cortomiraggi

I miei racconti

Colorare gli spazi vuoti

Elisa

Mancavano due settimane a Natale e due bambine con gli occhi scuri quel giorno diventarono compagne di banco. Era forse quella l’unica cosa simile che avevano: gli occhi. Una era attenta e seguiva la maestra scrivere numeri sulla lavagna, l’altra guardava fuori dalla finestra. Ogni studente aveva sul banco delle forme geometriche di legno, erano tutte colorate e il loro compito era trovare il modo di inserirle in una scatola, incastrandole senza lasciare spazi vuoti.

La bambina dai capelli biondi, quella attenta, cominciò subito a sistemare i rettangoli. Non lasciava neanche una fessura tra uno e l’altro e subito dopo si accorse che poteva incastrare facilmente anche i quadrati; la sua vicina di banco continuava a guardare fuori. Altri bambini cominciarono dai cerchi, i più difficili. Altri mettevano le figure in disordine per riempire la scatola e finire al più presto.

Mancavano solo dieci minuti e la bambina distratta fece un salto sulla sedia. Era tardi, come al solito si era persa a guardare un fiocco di neve qualsiasi invece di concentrarsi. Guardò le forme, guardò la scatola e capì subito che qualcosa non andava, non potevano inserirsi bene tutti, alcuni pezzi dovevano restare fuori, alcuni colori non potevano stare nella sua scatola. Quindi iniziò a sistemare alcune forme e lasciò fuori le altre. L’altra bambina però aveva finito e sul suo banco non era rimasto niente.

Si guardarono, occhi scuri e capelli opposti, cuori vicini e teste diverse.
«Devi lasciare dei buchi, i buchi sono importanti se vuoi avere tutti i colori»
«Ma poi la maestra si arrabbia, lei ha detto che bisogna riempire tutto»
«Fidati di me, è l’unico modo»
La bambina distratta non riusciva a capire, per un attimo tornò a guardare fuori. La sua nuova amica le aveva appena insegnato che i buchi erano indispensabili per avere tutti i colori, mentre lei preferiva lasciare fuori delle figure che vedere degli spazi vuoti. Ma doveva esserci un’altra soluzione.

Un pennarello rosso cadde per terra, la bambina bionda lo raccolse e quando rialzò lo sguardo la sua compagna di banco la stava guardando entusiasta. Avevano appena avuto la stessa idea: iniziarono a colorare con i pennarelli tutti i buchi fra i cerchi e i rettangoli e crearono una scatola perfettamente riempita usando più colori di quanti ne avessero a disposizione.

Quel giorno di dicembre impararono che le regole erano importanti, ma se volevano seguirle alla perfezione o lasciavano fuori qualcosa o creavano degli spazi vuoti. E l’unico modo per avere tutti i colori era colorare i buchi. Non ci sarebbero mai arrivate senza aiutarsi, una avrebbe rinunciato ai colori e l’altra non sarebbe riuscita a riempire la scatola.

Solo insieme si può avere tutto. Solo insieme possiamo aggiustarci.

Tags:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *