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Film

Will Hunting

Elisa

Will Hunting è stato il primo film che ricordo di aver amato, quello che mi ha poi spinto a ricercare nell’arte delle risposte e delle sicurezze. Mi ha fatto sentire compresa, mi ha insegnato a conoscermi e accettarmi. E a perdonarmi anche. In alcuni dialoghi traspare una sensibilità prepotente, una necessità di mettersi a nudo per guardarsi dentro. Il protagonista, Will, è un ragazzo che non ha mai creduto davvero in se stesso finché non ha incontrato Sean, uno psicologo dai metodi anticonvenzionali.

Will è molto intelligente e non è facile da gestire, negli anni ha creato intorno a sé dei muri più grandi di lui attuando nei confronti della vita un meccanismo di difesa automatico, rifiutando ogni cosa per paura di farsi coinvolgere troppo. Un modo per evitare che le cose vadano male, un modo per non soffrire. Sean apre in lui uno spiraglio, dandogli l’attenzione che non ha mai ricevuto:

« Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa, capo. »

Will Hunting è un film che si regge su sceneggiatura e interpretazioni. I dialoghi sono perfetti, intensi, sinceri. Robin Williams e Matt Damon, ma anche Ben Affleck, sono eccezionali e soprattutto credibili. C’è in questo film la capacità di creare empatia, di stabilire connessioni. Non è mai un dramma fine a se stesso, non fa mai uso di frasi fatte per arrivare al cuore delle persone. Ci arriva per vie traverse, quasi in punta di piedi. Perché nel giro di dieci minuti potreste ritrovarvi a ridere e piangere, perché quelle sensazioni in qualche modo sono del tutto condivisibili. E la cosa più bella è che questi personaggi non sono definiti, anzi sono confusi e pieni di emozioni contrastanti. Sono onesti, ma anche maleducati, sono passionali e poi freddi. Potrebbero essere nostri amici, parenti, vicini di casa. Potremmo essere noi.

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